ROGER

ANIMALS (1977) è un album unico dai molteplici significati, incastonato tra gemme come THE DARK SIDE OF THE MOON (1973) e WISH YOU WERE HERE (1975) da un lato (con cui completa una perfetta trilogia) e THE WALL (1979) dall’altro. Simboleggia l’inizio del dominio di Roger Waters all’interno dei Pink Floyd, l’inesorabile deterioramento dei rapporti del bassista con gli altri membri della band e, soprattutto, l’emergere di un divario sempre più incolmabile tra i Floyd e i loro fan. Quel muro di separazione immaginato (ma non tanto) tra Waters e i suoi fan si forma tra palchi immensi, stadi enormi e attrezzature tecniche e scenografiche di dimensioni stupefacenti nel corso del successivo In The Flesh Tour, che troverà la sua incarnazione nell’album successivo. THE WALL non sarebbe esistito se non fosse stato per gli ANIMALI.

Cani che agiscono in branco disposti a tutto pur di sopravvivere, maiali leader e uomini di potere che usano il loro falso moralismo per comandare, e pecore, ultime vittime del sistema sfruttate dai primi e dominate dai secondi, sono tre categorie di animali che vengono riproposte come stereotipi dell’essere umano. Il pessimismo watersiano servito con cani, maiali e pecore. La copertina più memorabile di Pink, se non altro per il maiale che si libra nel cielo grigio e torbido di Londra sopra la storica centrale elettrica della città: la Power Station, racchiude il tutto.

Il PFL ripropone l’album, completo dei consueti strumenti e visual a tema, in una formazione che ricorda il tour del 1977, che include un secondo chitarrista, Snowy White, con la sua Gibson Gold Top dell’epoca. Il fulcro dello spettacolo sarà il rilascio in aria di un enorme maiale gonfiabile (il famoso Algie della copertina, che da quel momento in poi accompagnerà i Pink Floyd in tutti i loro tour, anche se in varie vesti) durante l’esibizione.

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